Ognuna di noi tende a riempire il suo nido, ovvero la sua sfera personale, con persone che creano un’emozione insostituibile per il proprio benessere. Non sempre chi arriva sulla nostra strada lo abbiamo cercato noi, a volte accade perché i relativi percorsi di vita si trovano per un momento sulle stesse coordinate.
Il nostro nido impariamo a riempirlo fin dalla prima infanzia, con genitori, fratelli, parenti amici e prosegue poi crescendo coi figli, colleghi, amici e per quanto mi riguarda anche con allievi di teatro e clienti delle terapie individuali.
Che cosa è la sindrome da nido vuoto?
È una sensazione contraddistinta da emozioni molto forti come solitudine, vuoto, tristezza, disperazione, che proviamo nel momento in cui qualcuno che abbiamo accudito e cresciuto si allontana dal nido ovvero dal nostro spazio intimo in cui avevamo il ruolo di proteggerlo. Si prova nel momento in cui l’altro ora viaggia con le sue gambe e vola con le sue ali. Molto spesso viene associata al momento in cui i figli lasciano la casa paterna. Ma non è solo questo.
Ultimamente, grazie a una mia carissima Amica nonché collega, ho riconosciuto di essere affranta perché una mia allieva, storica e per me molto importante, ha deciso di cambiare strada e proseguire il suo cammino verso quello che è il suo destino.
Razionalmente sapevo che era corretto e che doveva succedere, ma nel momento in cui è accaduto ho sentito una fitta al cuore, non capivo…Perché? Sono sempre stata convinta che le farfalle vanno lasciate andare quando si trasformano. Allora ho deciso di stare nella tristezza, di onorarla e di accettare che un po’ fa male e così facendo ho permesso alla farfalla di volare e a me di proseguire per il mio cammino.
Ricorda: non farla diventare una patologia, lascia che ognuno segua il suo cammino senza mettere dei blocchi che potrebbero solo peggiorare una situazione inevitabile.
Vivi il momento di nido vuoto sempre come una tua rinascita, non come una sconfitta.
Ricordati sempre che ogni persona che incontri sul tuo cammino non è una tua proprietà, bensì una risorsa per una tua crescita anche quando si tratta dei tuoi figli.
Evita quelle frasi del tipo: “con tutto ciò che ho fatto per te”, “mi stai abbandonando” perché creano solo dei legami malati nelle relazioni che invece potrebbero restare piacevoli nei momenti in cui i vostri destini si rincontrano, e saranno sempre dei ricordi piacevoli da andare a ripescare in giornate tristi.
Nessuno abbandona nessuno, è solo un passaggio anche se, ammettiamolo, è molto doloroso.
Il nostro ruolo quando accogliamo un figlio, un allievo o altro nel nostro nido è quello di accompagnarlo verso il bordo del nido e insegnargli come usare le sue ali anche da solo. Dovremmo gioire se ci siamo riusciti, non è un fallimento ma un enorme successo. Non lo avrai abbandonato e resterai sempre al suo fianco ma non devi invadere la sua traiettoria, sarà lui stesso ad appoggiarsi a te se ne avrà necessità.
Impara a lasciare andare le persone perché esse non sono una tua proprietà, nessuno appartiene a nessuno. Impara a stare con te stessa e vedrai che ne gioverete entrambi.
Fai attenzione però, non lasciare andare troppo presto, lascia che le persone decidano da sole, se sei tu a decidere quando uno è pronto crei comunque una dipendenza e spessissimo una fragilità.
Ricordati che il nido vuoto non è un abbandono, non peggiorare le cose, non vivere la sindrome da nido vuoto e la sindrome di abbandono, ma impara a lasciare andare e gioire da questo, certo soffrirai un po’ ma poi sarai felice di vedere le magnifiche ali della persona che ami.
Rinasci anche tu, riprenditi il nido e goditelo, cerca te stessa e VIVI.
3 cose che ti potranno aiutare a superare la sindrome da nido vuoto e a vivere con più serenità:
- Cerca di capire cosa ti manca, e se ti manca veramente qualche cosa, riempi il vuoto con emozioni positive dedicate a te stessa
- Ringraziati di essere stata capace di apprendere da un altro, mentre esso apprendeva qualche cosa da te.
- Disegna un cerchio su un foglio bianco che ti rappresenta e altri che rappresentano chi ha lasciato il tuo nido, osserva se in questo momento sei tu al centro del tuo emisfero, sennò lavora per esserlo.
- Crea la tua strada, non voler per forza colorare quella di un altro, se no quando se ne andrà la tua sarà in bianco e nero.
- VIVI.
Buon viaggio
Fiera di te, Amica! Bellissimo articolo! 👍🏻❤️
Bellissimo articolo Grazia.
Un grosso abbraccio.
Il mio nido è meno affollato ma ti giuro io sono super felice.
Vedo la gioia negli occhi di Dario e Silvia ed io sono entusiasta. La vita mi ha dato tantissimo ed io giorno dopo giorno mi sto godendo ogni attimo.
Un grosso abbraccio Laura