Era una mattina di quelle che non vuoi sentire nessuno perché tutto ti infastidisce, quando ad un tratto un suono, meglio dire un canto, attrae la mia attenzione e non capisco da dove arrivi. Poi capisco che sono in mezzo ad un favoloso coro di alberi.
ALBERI: è il nostro canto
IO: perché cantate in una giornata così triste?
ALBERI: noi siamo il coro del bosco e amiamo cantare sempre
IO: sempre?
ALBERI: si sempre
IO: ma siete tutti intonati?
ALBERI: e questo cosa c’entra?
IO: come cosa c’entra, se uno è stonato rovina tutto
ALBERI: noi non la pensiamo così
IO: e come la pensate?
ALBERI: semplice siamo un coro e ci sosteniamo a vicenda, tra noi non c’è il più bravo o il più scarso, abbiamo tutti le stesse capacità
IO: così restate anonimi
ALBERI: così restiamo speciali
IO: perché?
ALBERI: perché rispettiamo quello che abbiamo senza necessità e facciamo ciò che ci piace, ognuno con le proprie capacità
IO: sarebbe bello fosse così anche per me
ALBERI: perché non lo può essere?
IO: non so da che parte incominciare, e poi tutti si aspettano che facciamo successo nella vita
ALBERI: che tristezza, il tuo successo è fare ciò che ti piace rispettando gli altri, non prevaricandoli
IO: avete ragione
ALBERI: allora unisciti al nostro canto
IO: non posso sono stonata
ALBERI: ecco cosa ti fa essere arrabbiata e triste
IO: cosa?
ALBERI: la paura di essere speciale
IO: allora superiamo questa cosa e cantiamo
ALBERI: era ora!