Questo anno definito da molti funesto ha riempito di rabbia, rammarico, tristezza e sofferenza moltissimi cuori, ma ci scordiamo di essere grati all’Universo di esistere, e di poter dire qualche cosa forse sta cambiando.
So che con questa affermazione mi tirerò addosso la rabbia di molti, ma mi sento comunque di sostenere che in 365 giorni non possono essere stati proprio tutti neri.
È stato un anno di tantissima sofferenza e per questo non l’ho amato molto neanche io.
Ma allo stesso tempo è stato un anno che ci ha fatto cambiare prospettiva, ci ha fatto vedere altre priorità, là dove i beni materiali sono passati in secondo piano rispetto a quelli personali.
Ci hanno tolto gli abbracci, e abbiamo capito come è importante abbracciare con affetto. Ci hanno tolto gli amici e abbiamo capito quanto ci mancano ma anche che imparare a stare con noi stesse è bello se vissuto con serenità. Poi ci hanno tolto gli affetti più cari e abbiamo capito come quelle festività dalle quali scappavamo erano un punto importante che ci aiutava a tenere unite le nostre radici.
Allora non è andata troppo male se qualche cosa ci è rimasto da questo tremendo insegnamento. E allora cerchiamo la gratitudine e lasciamo andare la rabbia.
Io posso solo essere grata a tutte le donne che si sono iscritte al mio percorso sul controllo e che hanno deciso di mettere in discussione una parte di loro che le frenava già ai blocchi di partenza, spesso immerse nella rabbia.
Si, il corso è decisamente partito come una Ferrari ed è già praticamente tutto pieno. Tanto che ho già fissato già le date del prossimo percorso se non sei riuscita ad entrare in quello di gennaio: la seconda edizione di “liberato dal controllo” sarà il 16, il 19 e il 23 febbraio dalle 18,00 alle 19,00.
Per raccontarvi meglio la gratitudine, la rabbia e il controllo vi racconto una piccola storiella creata da me:
Anna si sentiva sempre sola perché non aveva ancora imparato a bastarsi ad essere la sua migliore amica, diceva sempre: “Ho bisogno che ci sia qualcuno, perché da sola è troppo faticoso e la luce è troppo lontana”.
Un giorno fece un sogno nel quale una piccola fatina luminosa arrivò da lei ricordandole che era ricca, bastava che sapesse riconoscere l’abbondanza che la circondava.
“So di avere tante cose, e forse ho già tutto quello che mi serve, ma non so come posso usarlo, non lo vedo… non vedo i colori. Come posso controllare tutta questa abbondanza che mi dici che ho?”
“Forse è proprio qui il punto, non puoi controllarla, devi viverla per come arriva e godere delle cose belle che ogni giornata ti regala e così potrai trovare la tua vera abbondanza, sii grata di ciò che hai…”
“Ma cosa diranno gli altri di me? Sembrerò una pazza che non è capace di controllare il flusso della sua vita”
“Forse sarai solo un buon esempio di amore verso te stessa, forse potrai trasmettere l’amore che due amanti si sanno dare o la luce della stella del tuo cuore…”
“O forse potrei cadere nel buio più profondo, senza controllo e senza confini”
“Forse si o forse no, ma se non provi non lo saprai mai”
“Ma cosa mi occorre per provare a seguire i tuoi consigli?”
“Ti occorre la fantasia e la fiducia in te stessa. Prendi le prime tre cose che pensi possano esserti utili e poi mostramele”
Anna affrontò la fatina con un sorriso sarcastico, e quasi con sufficienza prese le prime tre cose che trovò e tornò dalla fatina.
“Ecco qui: un fiocco, una grata di una finestra, e le mie mani incrociate. Adesso cosa faccio?”
“Cerca la gratitudine in queste cose e poi torna da me”
“Mi vuoi fregare?”
“No, ti voglio aiutare a lasciare il controllo su tutto e a liberare la tua rabbia, trasformandola in gratitudine”
Anna si ritrovò nuovamente sola, era arrabbiata e picchiò i suoi pugni contro la grata facendosi molto male e rimanendo legata dal fiocco che aveva stretto forte. Ma ad un certo punto come per magia capì e iniziò a ridere e a ballare con il fiocco che pian pianino si slegava.
“Ho capito… La grata mi impedisce di muovermi liberamente, mi può controllare e anche le mani incrociate rappresentano la mia rabbia che se esplode può solo farmi del male, prendere a pugni la mia libertà e intrappolarmi dietro a queste grate che ho portato io. Quindi sciolgo il fiocco rendendolo un nastro che vola libero nell’aria, apro la grata per lasciarlo andare e le mie mani si aprono al cielo e io posso essere finalmente grata a me stessa per tutto ciò. La paura di essere sola non c’è più, mi sono bastata.”
“Bravissima! Ora prova a ripetere questa esperienza con tutto ciò che il tuo destino ti pone davanti e sii sempre grata di ciò che hai. Lascia che la rabbia, il risentimento e il controllo volino in aria liberi senza di te.”
“Grazie fatina, se non ci fossi stata tu”
“No Anna se non ci fossi stata tu! Hai fatto tutto da sola perché ti sei bastata e sei stata grata a te stessa”
Forse nella realtà non arriverà una fatina a dirti tutto ciò. Ma ricordati che ogni giorno devi essere grata di almeno tre cose che hai avuto. Soprattutto non essere arrabbiata di ciò che non hai avuto, perché forse non lo hai ancora raggiunto.
Ecco il mio proposito per il nuovo anno…
Essere sempre grata e mostrare la mia gratitudine alla vita che è così preziosa. Lasciando che la rabbia si consumi e passi senza che io la debba controllare.
Nel nuovo anno ti proporrò altre mie storielle per raccontarti il viaggio che una donna può intraprendere alla ricerca di sé stessa. Fammi sapere se ti possono piacere.
E il tuo proposito per il nuovo anno qual è? Se ti va condividilo nei commenti!
E ovviamente contattami per qualsiasi cosa.. sarò lieta di risponderti!
Buon Viaggio e Buon Nuovo Anno
Grazia Greppi